Le buone relazioni ci fanno stare in salute, viceversa lo stress, le relazioni conflittuali, gli eventi luttuosi ci fanno ammalare. Detta così sembra la scoperta dell’acqua calda. Ma fermiamoci un attimo a pensare: se oggi andassimo dal medico dicendo che da qualche tempo sentiamo un peso sullo stomaco, facciamo fatica a digerire, tutto si pianta proprio lì, come se avessimo un macigno, il medico di base cosa farebbe? Per essere positivi, ci prescriverebbe un antiacido. Se tornassimo dopo un mese con gli stessi sintomi, forse ci manderebbe da uno specialista per una gastroscopia. Il medico in questione probabilmente non ci chiederebbe alcuna notizia sulla nostra abituale alimentazione, su come stiamo in generale, su come ci sentiamo, se a casa va tutto bene, se è successo qualcosa che ci fa sentire male, che ci fa soffrire.
Se andassimo dal medico con la nostra digestione difficile e il medico ci chiedesse, prima di qualsiasi altra domanda, se è accaduto qualcosa che ci ha fatto stare male psicologicamente, potremmo pensare che durante la notte ci sia stata una rivoluzione e che noi non ce ne siamo accorti.
In effetti la rivoluzione c’è, è in corso e si chiama PNEI ( PsicoNeuroEndocrinoImmunologia). E’ una disciplina che sta piano piano, rivoluzionando la medicina e le scienze della vita . Studia le relazioni bidirezionale tra la psiche e i sistemi biologici. Questo significa che la psiche è in grado di modificare l’attività e l’assetto dei sistemi biologici ( il sistema nervoso, quello endocrino, quello immunitario e i sistemi metabolici), che, a loro volta, sono in grado di modificare l’attività e l’assetto della psiche.
Numerosi sono gli studi che evidenziano come la PNEI sia un paradigma davvero rivoluzionario, capace di scardinare la visione fisicalista e meccanicista che è alla base dell’attuale scienza e pratica medica, a favore di una visione unitaria dell’individuo, capace di ricomporre la storica dualità mente-corpo, fornire diagnosi più precise e cure più efficaci e integrate. Oggi sappiamo che, ad esempio, le persone che rimangono sole per divorzio o morte del coniuge, presentano, alcune settimane dopo la perdita, una riduzione dell’attività del sistema immunitario; così come ci sono studi che documentano in modo inequivocabile l’influenza negativa dei conflitti matrimoniali sul sistema immunitario e ormonale.
C’è chi indaga gli effetti negativi delle emozioni e chi quelli positivi: è l’immunologo giapponese Haijiame Kimata che si è appassionato agli studi degli effetti positivi dell’affettività e del sesso sul sistema immunitario. I suoi studi ci dimostrano che una mezz’ora di baci e carezze diminuisce significativamente gli anticorpi dell’allergia in soggetti allergici: una modalità economica, efficace e gratificante per curare il raffreddore da fieno.
Oggi sappiamo – sostiene il dott. Enzo Soresi, in un’intervista apparsa su “ Scienza e Conoscenza 64” – che si può essere stressati perché l’Escherichia Coli nell’intestino è in quantità eccessiva e può liberare un eccesso di noradrenalina. Questi sono concetti nuovi che vanno divulgati. Provate a spiegare a un neuro-psichiatra che sta curando, magari da anni, un paziente per la sua depressione, che questa potrebbe dipendere da un microbiota inadeguato. Ciò che è interessante in Medicina è che molte cose sul nostro organismo sono ancora da scoprire, e ogni passo in avanti genera nuove conoscenze e nuove possibilità terapeutiche, in particolare nel campo della prevenzione.
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