Il Divino scontento
Ognuno di noi è alla ricerca di qualcosa. Spesso non sappiamo di cosa si tratti; spesso diamo a questo “qualcosa” nomi che non gli appartengono. Non ci appaga la vita così com’è , anche se è la vita più agiata, più realizzata, con tutti i crismi del caso.
Ancora i nostri occhi frugano, cercando negli occhi degli altri, in un gesto, in un luogo naturale.
Sappiamo che non è tutto lì, anche se è già molto quello che siamo chiamati a vivere, tanto che a volte ci sentiamo sopraffatti da impegni, relazioni, progetti, pensieri.
Ma ancora, non è tutto lì.
Si dice che è un bene accontentarsi di ciò che si è e di quello che si possiede. E’ vero, per tanti versi. La gratitudine è una funzione fondamentale del cuore. Ma esiste anche quello che si chiama “il divino scontento”.
Cosa accade quando riusciamo a ritagliarci un piccolo spazio di silenzio, nel mare magnum degli impegni quotidiani, mossi da un bisogno straripante o perché abbiamo rinnovato volontà e coraggio che ci permettono di affrontare discipline di equilibrio e centratura?
Cosa accade quando ci sediamo in un luogo tranquillo, respiriamo profondamente e ascoltiamo?
Siamo come l’esploratore che va alla ricerca di ciò che non è noto né scontato; ci stiamo imbarcando in un’avventura. Davanti a noi si aprono finestre, una dopo l’altra, e si affacciano mondi, sconosciuti solo apparentemente. In queste esperienze è facile sentire quel click, ed è sempre come ricordarsi di qualcosa che si conosce da tanto tempo.
Esiste davvero questa immensa luce, della quale possiamo indovinare la presenza in sprazzi di consapevolezza? Esiste realmente quella radiosità, quella purezza che a tratti riconosciamo, che ci viene incontro camminando nella vita?
Sono realtà oppure solo fantasie dettate da bisogni psicologici, le idee universali, i Principi, i modelli Divini ai quali gran parte dell’umanità cerca di conformarsi da sempre, per rendere migliore la propria vita?
L’ideale è come la stella polare per il marinaio che sta navigando in un immenso oceano, senza alcun punto di riferimento se non quella piccola luce brillante nel cielo.
L’ideale è ciò che ci spinge a migliorare, a evolvere, a cercare, trovare sviluppare le numerose qualità del nostro essere, anche quelle più impensabili e ben nascoste.
Attimi di profondità e di consapevolezza accadono nella vita di ognuno, spesso in momenti impensabili, non attesi e né programmati. Ma esistono vie che ci permettono di accedere ai “Modelli di VITA” e tramite raccoglimento, meditazione, riflessione profonda riusciamo a cambiare canale, cogliendo più facilmente il valore e la qualità di ogni cosa. Allora riusciamo a “ESSERE NEL MONDO MA NON DEL MONDO”.
Gli ideali che derivano dai Principi universali, hanno la capacità di condurre la parte nel TUTTO. In quei momenti diventiamo integri, e cominciamo a vivere davvero.
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LA TERRA NON APPARTIENE ALL’UOMO, E’ L’UOMO CHE APPARTIENE ALLA TERRA
La forte cultura antropocentrica di origine biblica che caratterizza l’uomo occidentale e cosiddetto “sviluppato” ci sta portando lentamente all’estinzione.
Crisi ambientali, economica, sociale, politica e culturale sono sempre più evidenti, eppure ci troviamo impreparati nel trovare soluzioni reali ed efficaci.
La verità, purtroppo, è che non esistono soluzioni se rimaniamo prigionieri della nostra cultura.
Le soluzioni che ci vengono prospettate dai media e dai governi hanno la stessa matrice di pensiero che ci ha portato alla situazione odierna: considerano gli esseri umani come separati dalla Natura alla quale attribuiscono soltanto un valore strumentale o di sfruttamento.
Albert Einstein diceva che “ non possiamo risolvere un problema con lo stesso tipo di pensiero che abbiamo usato quando li abbiamo creati”. Aggiungo questa frase emblematica di Ippocrate “prima di cercare la guarigione di qualcuno, chiedigli se è disposto a rinunciare alle cose che l’hanno fatto ammalare”.
Siamo abituati a considerare i problemi alla luce della brevissima esperienza della civiltà industriale, una frazione minima dell’esperienza umana. Tutto ciò che arriva dalle altre culture, anche se millenarie e quindi molto più resilienti di noi, viene considerato sbagliato o superato a priori.
Le soluzioni dei problemi del terzo millennio invece potrebbero arrivare proprio da quei popoli che abbiamo sempre considerato “sottosviluppati” e che invece si stanno rivelando molto più lungimiranti di noi.
Si pensi ad esempio alla permacultura che suggerisce di concepire gli insediamenti umani come degli ecosistemi, traendo ispirazione dall’osservazione della natura e del modo in cui le popolazioni indigene abitano la Terra.
Oggi gli ecovillaggi, i movimenti per l’ecologia profonda, i progetti che si ispirano alla permacultura stanno cercando con non poca difficoltà di riscoprire questo antico modo di vivere e tornare a esaltare le virtù di semplicità, sobrietà, onestà e lungimiranza che caratterizzavano le comunità dei nativi d’America.
Cancellare il condizionamento di 2000 anni di storia antropocentrica è una missione estremamente ardua, ma probabilmente è l’unico modo per capire chi siamo e dove stiamo.
Concludo con una citazione di Tiziano Terzani: “ solo se riusciremo a vedere l’universo come un tutt’uno in cui ogni parte riflette la totalità in cui la grande bellezza sta nella sua diversità, cominceremo a capire chi siamo e dove stiamo. Altrimenti saremo solo come la rana del proverbio cinese che, dal fondo del pozzo, guarda in su e crede che quel che vede sia tutto il cielo”.
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LA NATURA E’ IL MIGLIOR MEDICO
Secondo Bach la medicina naturale è tutto quello che ci serve per stare bene.
Come si è sempre saputo nel corso della storia, la cura della malattia risiede nelle erbe guaritrici del campo; quindi, tutti coloro che sono ammalati sappiano questo: la malattia non avrebbe mai ottenuto il potere che ha adesso se l’uomo non avesse abbandonato la protezione naturale contro di essa, usando le erbe guaritrici.
Sebbene, dimenticando il potere curativo della natura, si sia pagato il prezzo salato del gran numero di malattie esistenti.
E’ solo perché abbiamo abbandonato la via della Natura per quella dell’uomo che abbiamo sofferto, ma ci basta compiere il cammino inverso per essere liberati dalle nostre afflizioni. In presenza della via della natura la malattia non ha potere.
Ogni paura, depressione e disperazione può essere messa da parte. Non esiste malattia che sia di per sé incurabile.
Con queste potenti parole Edward Bach, scopritore della floriterapia e dei rimedi energetici che portano il suo nome, scrisse il libro “ i dodici guaritori e i sette aiuti”.
Sembrano parole e concetti scontati e popolari, che trovano però le loro radici in un’idea di malattia e benessere che vede l’uomo al centro del cosmo del quale è parte integrante.
IL NOSTRO OBIETTIVO DOVREBBE ESSERE QUELLO DI PRENDERCI CURA DELLE NOSTRE RADICI AL FINE DI POSTICIPARE IL PIU’ A LUNGO POSSIBILE L’INSORGENZA DELLA MALATTIA, COLTIVANDO L’OMEOSTASI, OVVERO LA CAPACITA’ DELL’ORGANISMO DI RESISTERE AGLI URTI DELLA VITA.
Prima che la medicina allopatica prendesse il sopravvento, le persone trovavano il rimedio alle malattie nella Natura. In ogni villaggio c’era un guaritore, un medico o uno sciamano che conosceva le proprietà delle erbe. Ne conosceva gli usi e gli effetti collaterali ed era in grado di usarle e mescolarle sapientemente in modo che la persona potesse tornare nuovamente in salute.
Parte del processo di guarigione era la presa di coscienza dell’ammalato dei motivi che lo avevano portato ad allontanarsi dalla salute. E in qualche modo il villaggio partecipava a questo processo di guarigione consapevole. Da quando la medicina allopatica ha preso il sopravvento, sono cominciati a cambiare anche i concetti di malattia, guarigione e benessere. La tendenza generale è diventata quella di mettere la propria salute nelle mani del medico che, avendo le conoscenze, sa cosa fare per farci guarire. E riponiamo la nostra totale fiducia in un farmaco, annullando la nostra comprensione del perché ci siamo ammalati. Sia chiaro: l’intento di questo articolo non è demonizzare i farmaci o la medicina allopatica. E’ indubbio che la medicina ha fatto grandi passi avanti nel corso della storia e che in alcuni casi i farmaci sono un reale salvavita. Quello su cui vorrei puntare l’attenzione è invece la mancanza della comprensione dei fattori che portano alla malattia: siamo diventati spettatori della nostra salute, non ne siamo più i custodi.
La malattia non arriva per caso, ma ce la costruiamo noi giorno dopo giorno, pezzo per pezzo, ogni volta che diventiamo prede della rabbia, lasciamo che l’ansia ci divori la mente, la tristezza ci invada il cuore, mangiamo alimenti che non ci nutrono, respiriamo aria inquinata, reprimiamo la stanchezza perché l’idea di restare a riposo quando non ci sentiamo bene è inconcepibile.
Cosa c’entra tutto ciò con Bach? C’entra perché Bach riprende la visione di salute e malattia dalla tradizione antica. La sua formazione di medico omeopata lo aveva portato a rendersi conto che la malattia, pur avendo gli stessi sintomi, non è uguale per tutti. Per lui era più importante curare il malato che la malattia. Perché sono le peculiarità del malato a far sì che la malattia si sviluppi in un certo modo piuttosto che in un altro.
Secondo Bach la malattia si sviluppa quando ci allontaniamo da quel sentiero naturale e quando non diamo ascolto alla nostra anima. Siamo noi stessi, in pratica, che le diamo il potere. Perché nel corpo fisico la malattia è il risultato della resistenza della personalità alla guida dell’anima. L’anima ci parla in ogni momento attraverso l’intuizione, gli istinti, gli ideali.
La salute quindi per Bach dipende dall’essere in armonia con la propria anima e dalla piena unione fra anima, mente e corpo.. se non ascoltiamo questa voce non realizziamo gli obiettivi per cui siamo venuti in questo mondo, non portiamo a termine la missione che ci è stata data, si crea un’interferenza, che si manifesta con emozioni e pensieri negativi: rabbia, angoscia, paura, tristezza non sono altro che la conseguenza di un cammino che non è armonico. Queste emozioni, se non trattate e non prese in considerazione, daranno vita alla malattia organica.
- Pubblicato il Blog, Filosofia verde
Inquinamento elettromagnetico
Con il termine inquinamento elettromagnetico si intende un’alterazione, una modificazione in senso negativo (inquinamento appunto) di uno spazio abitativo, lavorativo o di qualsiasi altra area (compresi gli spazi pubblici) a causa della presenza di campi e/o onde elettromagnetiche.
COSA DICE L’OMS A QUESTO PROPOSITO?
Negli ultimi anni si è via via intensificato il dibattito a livello scientifico riguardo la possibilità che i campi elettromagnetici siano in grado di nuocere o meno alla salute, ed eventualmente in quali condizioni. Oggi abbiamo a disposizione un’amplissima letteratura scinetifica in proposoito, che si va arricchendo di interessanti contributi a un ritmo molto elevato. La domanda di fondo dovrebbe essere, quindi, se i campi elettromagnetici (CEM) siano o no nocivi per la salute. Una risposta chiara a proposito ce l’ha fornita la IARC (International Agency for Research on Cancer), organo ufficiale dell’OMS ( Organizzazione Mondiale della Sanità ) che in data 31 maggio 2011 si è espressa molto chiaramente in proposito, classificando appunto i campi elettromagnetici da radiofrequenze ( ad alta frequenza ) come appartenenti alla classe 2B, ovvero “possibly carcinogenic to humans “.
I CEM son quindi potenzialmente dannosi per la salute umana. A questo punto però bisogna specificare in che termine i CEM possono provocare problemi per la salute.
Tutto ciò anche perché sull’impiego dei CEM si basano innumerevoli apparecchiature, strumenti, attrezzature che costituiscono parte integrante della nostra vita quotidiana e che contribuiscono a renderla più facile, più comoda, più agevole e più godibile.
In fondo si tratta sempre di sapere come usare bene ciò che abbiamo a disposizione, per poterne ricavare benefici, consapevoli dei rischi che può comportare.
VEDIAMO QUALI SONO LE FONTI PIU’ PERICOLOSE.
A questo punto distinguiamo le fonti inquinanti più pericolose, suddividendole tra quelle presenti nell’ambiente esterno e quelle presenti nell’ambiente indoor:
tra le fonti outdoor ricordiamo i tralicci dell’alta tensione, le lineen di trasporto elettrificate, gli aeroporti, i ripetitori e le antenne radio-televisive, i radar, le cabine di trasformazione elettrica, solo per citare quelle più importanti.
Per quanto riguarda le fonti indoor: l’impianto elettrico con i suoi cavi, i modem, i telefoni cordless, i cellulari, i computer, i trasformatori di corrente, le lampade alogene, al neon, le coperte elettriche, il riscaldamento elettrico a pavimento, gli elettrodomestici, i forni a microonde e cosi via.
I CEM possono danneggiare la salute in quanto possono interferire con molti importantissimi organi e apparati, come ad esempio, il sistema nervoso, il sistema endocrino, il sistema immunitario e cosi via.
Un esempio: durante le ore notturne in nostro organismo produce melatonina, un ormone molto importante che, tra le altre funzioni, ha quella di regolare e dare qualità al sonno.
L’esposizione a campi elettromagnetici (dormire con il cellulare acceso sul comodini, nelle vicinanze di un modem wi-fi, in una stanza dove siano in funzione coperte elettriche e/o riscaldamento elettrico a pavimento) ne altera la secrezione e la funzione causando problemi che possono anche essere molto rilevanti.
Sarebbe troppo articolato specificare nel dettaglio le modalità per proteggerci da ogni singola fonte di inquinamento elettromagnetico, anche perché variano le modalità di approccio in relazione a tanti parametri.
Voglio comunque fornire un’indicazione che, se pur aspecifica, è sicuramente pratica e può rivelarsi di grande aiuto come primo livello di approccio al problema: l’intensità di un CEM decresce proporzionalmente al quadrato della distanza. Ciò significa che potrebbero bastare anche pochi centimetri in più di distanza dalla fonte potenzialmente inquinante, per renderla inoffensiva.
VEDIAMO COME RIDURRE L’ESPOSIZIONE
- quando stai davanti al computer usa una barriera per il laptop sulle ginocchia
- non usare cuffie bluetooth
- tieni il telefonino lontano dal tuo corpo
- tieni dispositivi lontani dal letto
- evita o spegni le tecnologie wireless, almeno durante la notte
- cammina a piedi nudi nella natura
- mangia cibo di qualità
- tieni a casa piante che assorbono radiazioni.
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ACQUA INFORMATIZZATA
L’acqua è viva e ha memoria. Devi prenderti molta cura dell’acqua perché l’organismo umano ne è composto per circa il 72% . Se viene bevuta immediatamente appena esce dal rubinetto avrà l’effetto di un veleno sul tuo sistema, dato che ogni acqua di ogni luogo “racconta” la storia di cose, luoghi, persone, pensieri, frequenze, vibrazioni con le quali è stata in contatto e di riflesso trasmette quell’insieme di energie.
Se dici qualcosa all’acqua essa se lo ricorda. Prima di arrivare nelle vostre case fa dei percorsi lunghissimi attraverso, tubature, curvature, acquedotti , spinta ulteriormente su, se si abita in piani alti, quindi se viene bevuta immediatamente appena esce dal rubinetto avrà sul nostro sistema un effetto nocivo, invece se si prende e si tiene a riposo per un po’, essa si ristruttura di nuovo, perché avvengono cambiamenti molecolari e non cambiamenti chimici ed è per questo che i nostri antenati hanno sempre detto di raccogliere l’acqua e tenerla tutta la notte in casa in un recipiente ben pulito e berla solamente il giorno dopo. Bisogna lasciarla riposare dandogli tempo di depurarsi di qualsiasi impurità abbia raccolto nel percorso.
Ci sono stati diversi esperimenti in questa direzione. Uno di questi è stato fatto dal ricercatore giapponese Masaru Emoto che ha dimostrato, con i suoi studi approfonditi, quanto le vibrazioni di ambienti e persone possano influire sulla struttura energetica dell’acqua.
Nei suoi studi in laboratorio Emoto ha comprovato praticamente attraverso fotografie dei cristalli di acqua visti al microscopio, come le vibrazioni sonore, le intenzioni, l’energia creata dai pensieri e le parole cambino effettivamente la struttura dei cristalli di ghiaccio dell’acqua.
“Per trasmettere l’energia della risonanza necessaria per la creazione era necessario un elemento, una sostanza, che si rivelò essere l’acqua. L’acqua fu fin da allora, com’è ancora oggi, funzionale alla formazione e al sostentamento della vita. Pensate all’acqua come a un treno che trasporta vibrazioni. Senza acqua a sufficienza, l’energia della vibrazione non potrà scorrere attraverso il corpo.” (Il miracolo dell’acqua – Masaru Emoto)
Per ottenere l’acqua solarizzata il processo è davvero semplice:
– riempi di acqua corrente, presa da una fonte oppure dal rubinetto (dev’essere acqua viva) una bottiglia di vetro blu.
– lascia la bottiglia con l’acqua a riposare per 10-12 ore senza tappo; se pensi che possano entrare polvere o insetti puoi posizionare un tovagliolo di carta al posto del tappo.
– esponi la bottiglia alla luce solare per un tempo che può andare dai 30 minuti fino a qualche ora.
– chiudi la bottiglia con un tappo che non deve essere metallico, ma solo di plastica o sughero.
– lascia la bottiglia lontano da fonti di radiazioni. Quest’acqua ti permette di cambiare in pochi minuti l’energia di altra acqua. Questo significa che non hai bisogno di mettere 10 bottiglie blu sul davanzale per avere abbastanza acqua solarizzata. Ne prepari un paio e poi è sufficiente che aggiungi un po’ di quell’acqua che hai solarizzato nella bottiglia o nella brocca che usi abitualmente e che metti in tavola. In 3-5 minuti la frequenza benefica viene trasmessa a tutto il resto del liquido.
– è possibile scrivere sopra la bottiglia con un pennarello indelebile le potenti parole “Grazie” e “Ti Amo”, oppure frasi e parole positive a tuo piacimento.
– infine , prima di berla ridargli vita “dinamizzandola”, basterà scuotere la bottiglia energicamente per riordinare le molecole e ricreando l’effetto sorgente.
Se influenziamo l’acqua positivamente trasformando la sua energia e rendendola simile a quella dell’acqua pura e vitale di sorgente, infondendola di vibrazioni riparatrici e benefiche, cosa succederà all’interno del nostro corpo?
E’ evidente che andremo, in questo modo, a influenzare tutte le funzioni vitali, perchè queste vibrazioni, molto simili a quelle dell’acqua di fonte, aiutano a risanare il corpo fisico e di rimbalzo portano le stesse vibrazioni nei corpi sottili.
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“tutto quello che vuoi è dall’altra parte della paura”
L’ignoranza genera la paura, la paura genera la tensione
muscolare, la tensione muscolare genera il dolore.
Mentre, invece, la conoscenza genera la tranquillità mentale,
la tranquillità mentale porta la calma e il rilassamento fisico
impedisce l’estendersi del dolore.
Fenger Drend Strup
Non appena cominciamo ad alimentare un pensiero di paura, segniamo con esso le nostre cellule.
Il campo atomico-vibratorio emette allora una risonanza che tende ad attrarre a noi l’oggetto della nostra paura. Tutti sanno che chi ha paura dei cani li attira. Il vero pericolo di questi pensieri di paura, è che hanno un potere creativo nel nostro immaginario. La paura crea una ritenzione, una contrazione di tutto il corpo, sia all’interno che all’esterno. L’energia circola al rallentatore, diventiamo esitanti, dubbiosi, stiamo ad aspettare, non osiamo, immaginiamo il peggio. Si instaura un senso di disagio, ci vengono le palpitazioni cardiache, mal di testa ( ci preoccupiamo di quello che potrebbe accadere), oppure male alle gambe ( abbiamo paura di avanzare ), il nervo sciatico ci si mette anche lui ( paura di ciò che potrebbe accadere ), ci tratteniamo e diventiamo stitici ( paura di mollare la presa ), poi ci viene mal di gomito ( temendo di prendere una nuova direzione ), osserviamo che la vista diminuisce e si confonde ( paura di vedersi in una situazione difficile ), l’ansia si fa sempre più presente ed eccoci angosciati.
Le paure sono responsabili di molti dei nostri malesseri, di parecchie malattie e fobie.
Esistono paure che restano ben radicate in noi a causa di immagini che abbiamo visto, cose che abbiamo sentito, esperienze che abbiamo vissuto. Eliminare queste paure non è sempre facile: ogni volta che entriamo in risonanza con esse, il cervello limbico che le ha registrate nella memoria emozionale stimola l’ipotalamo che, a sua volta, con il sistema neurovegetativo suo alleato, scatena una serie di reazioni che vanno ad agire sui nostri organi. E’ importante ricordarsi che per l’inconscio e il subconscio non c’è alcuna differenza fra un’immagine proveniente dall’esterno e una proveniente dall’interno, e che il cervello limbico reagisce a entrambe le immagini classificandole come esperienze ripetibili o da evitare.
Un esercizio da fare potrebbe essere quello di sostituire la precedente immagine di paura con una nuova data all’inconscio; per esempio, quando tutti gli altri vedono una minaccia, tu potrai semplicemente affermare “gli altri possono avere delle paure, ma io resto serena/o.
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La funzione immunitaria della vitamina D
Il Dr. Joe Prendergast, è uno dei molti esperti che stanno riconoscendo la fenomenale importanza delle vitamine per la salute, spiega perché in molti modi la vitamina D è più potente di qualsiasi vaccino.
Egli cita uno studio effettuato da ricercatori tedeschi, che hanno scoperto che la vitamina D aumenta la funzione immunitaria di un fattore da 3 a 5, stimolando drammaticamente nel contempo la produzione di potenti peptidi antimicrobici.
Inoltre, l’esposizione alla radiazione ultravioletta del sole, che stimola la produzione di vitamina D attraverso la pelle, si è dimostrata in grado di ridurre l’incidenza delle infezioni respiratorie, insieme ad un vasto numero di altre condizioni patologiche.
Senza questo ormone si può morire ed infatti molte persone muoiono per cause legate a questa mancanza. Il sistema immunitario necessita di vitamina D, non di vaccini, per funzionare correttamente.
La vitamina D potrebbe giustamente venire descritta come un “nutriente miracoloso” per il sistema immunitario, in quanto abilita il corpo alla produzione di più di 200 peptidi con funzione antimicrobica, indispensabili nella lotta contro un vasto numero di infezioni.
Degli studiosi giapponesi hanno dimostrato che gli scolari che assumono vitamina D come supplemento sono per il 58% meno inclini a contrarre l’influenza A. Un’efficacia molto maggiore rispetto a quella che può vantare qualsiasi vaccino anti influenzale, senza contare i potenziali devastanti effetti collaterali che i vaccini possono generare! E ci sono numerosi studi come questo che dimostrano la superiore efficacia delle strategie naturali come la vitamina D nella prevenzione delle malattie.
Ecco una lista di patologie causate o peggiorate dalla deficienza di vitamina D:
Infezioni respiratorie
acute
Anafilassi
Anemia
Ansia
Artrite
Asma
Aterosclerosi
Autismo
Malattie Autoimmuni
Disordine
Bipolare
Danni cerebrali
Densità del tessuto mammario
Fatica Cronica
Dolore Cronico
Abilità Cognitive
Raffreddori
Livelli della proteina C-reattiva
Morbo di Crohn
Fibrosi cistica
Carie Dentaria
Depressione
Diabete
Dislessia
Eczema
Epilessia
Cadute
Fibromialgia
Influenza
Fratture
Mal di testa
Perdita dell’udito
Malattie cardiache
Colesterolo alto
HIV/AIDS
Ipertensione
Disfunzioni del sistema immunitario
Infertilità
Infiammazioni
Malattie intestinali infiammatorie
Insonnia
Patologie renali
Leprosi
Leucemia
Dolori alla schiena (lombalgia)
Basso peso alla nascita
Lupus
Degenerazione maculare
Melanoma
Meningite
(batterica)
Sindrome Metabolica
Emicranie
Sclerosi Multipla
Bassa forza muscolare
Mieloma
Miopatie
Miopia
Neuroblastoma
Neuropatie
Dolori muscolari aspecifici
Fattori di rischio ospedalieri
Obesità
Osteomalacia
Osteoporosi
Parassitosi
Morbo di Parkinson
Malattie delle arterie periferiche
Polmonite
Sindrome dell’ovaio policistico
Psoriasi
Schizofrenia
Disturbi affettivi stagionali (SAD)
Sepsi e setticemia
Ictus
Tubercolosi
Ci sono infatti molte ricerche che sono state collegate alla carenza di vitamina D e che possono rispondere alla supplementazione con vitamina D o ancora meglio alla produzione nella pelle di vitamina D indotta dall’esposizione alla luce solare.
Quando avete preso il sole l’ultima volta?
Questa è una domanda importante, perché la vitamina D prodotta dall’esposizione alla luce solare rappresenta il modo migliore per ottimizzare i livelli nel corpo e di conseguenza ridurre i rischi di un gran numero di malattie.
Sfortunatamente è stato riscontrato che solo il 30% della vitamina D presente negli americani è il prodotto dell’esposizione alla luce del sole, il che è dovuto all’errata avvertenza da parte delle agenzie per la salute pubblica di evitare la luce solare perché provoca il cancro. La maggior parte della popolazione lavora al chiuso e quando non lavora non passa abbastanza tempo all’aperto.
L’esposizione occasionale alla luce solare di faccia e mani è insufficiente per la produzione di vitamina D nella maggior parte delle persone. Per ottimizzarne i livelli occorre esporre al sole larghe porzioni di pelle e non solo per qualche minuto. E contrariamente alla credenza popolare, il momento migliore per essere al sole per la produzione di vitamina D è vicino a mezzogiorno. La luce ultravioletta proveniente dal sole è disponibile in due lunghezze d’onda principali – UVA e UVB. È importante capire la differenza tra queste ed i fattori di rischio che ognuna comporta.
Prima ci sono le UVB, onde salutari che aiutano la pelle a produrre vitamina D, poi ci sono le UVA, che sono generalmente considerate poco salubri perché possono penetrare più profondamente la pelle e causare più danni da radicali liberi. Non solo, i raggi UVA sono praticamente costanti durante tutte le ore di luce del giorno, per l’intero anno, diversamente da quelli UVB che sono scarsi al mattino ed alla sera ed abbondanti a mezzogiorno.
Per utilizzare la luce solare per massimizzare la produzione di vitamina D e minimizzare il rischio di danno alla pelle il periodo migliore e più sicuro è la parte centrale della giornata (approssimativamente tra le 10 e le 12). Durante questo periodo di intensa emanazione UVB necessiterà solo una breve esposizione per produrre la maggior parte della vitamina D.
Per quanto riguarda i tempi di esposizione, è sufficiente che il colore della pelle viri verso una leggera sfumatura di rosa. Può trattarsi di soli pochi minuti per le persone con la pelle molto chiara.
Una volta che avete raggiunto questo punto il corpo non produce più vitamina D ed ogni altra esposizione al sole sarà dannosa per la pelle. La maggior parte delle persone con la pelle chiara ed i capelli biondi massimizza la produzione di vitamina D in 10-20 minuti. Qualcuno necessita di minor tempo, altri di un tempo maggiore. Più è scura la pelle, maggiore deve essere il tempo di esposizione per ottimizzare la produzione di vitamina D.
La Vitamina D rappresenta una delle migliori difese contro le malattie
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Il codice segreto della data di nascita
Il giorno, il mese, l’anno, il decennio della nascita costituiscono una combinazione di numeri che racchiude un tesoro, quello della Ruota dei Numeri.
Un metodo antico, riscoperto da Johanna Paungger e Thomas Poppe, a metà strada tra numerologia e astrologia che può aiutarci a capire meglio chi siamo.
In questo senso Il codice segreto della data di nascita potrà essere un ponte che ci ridarà il coraggio di scoprire e imboccare il cammino che ci è proprio.
Con l’aiuto della Ruota le persone possono riconoscere molto meglio le proprie doti e i propri punti deboli. Di conseguenza, grazie a questo codice vi sarà più facile ed efficace cambiare direzione, sostenere e incoraggiare.
E ci spronerà a far sì che anche altri, ad esempio i nostri figli, trovino tale coraggio.
Gli ambiti di applicazione sono molteplici: negli uffici, nelle scuole, negli asili, per medici e guaritori, per consulenti personali…
Sono tempi difficili e ognuno è bene faccia la propria parte; così io faccio la mia, mettendo a disposizione quello che so sul codice segreto della data di nascita.
Se ti interessa questo argomento, scrivimi in privato la tua e mail e la tua data di nascita e, gratuitamente, invierò un prospetto dove ti indicherò a capire meglio le tue inclinazioni, i tuoi talenti ma anche a scoprire quali sono le tue debolezze e di conseguenza imparare a compensarle per raggiungere finalmente la vita che hai sempre sognato.
- Pubblicato il Blog, Un sano stile di vita
La nutrizione olistica in 13 consigli
- Non saltare i pasti, soprattutto la colazione.
- Non passare mai più di 3-4 ore senza un pasto o uno spuntino. Ciò contribuirà a mantenere stabile lo zucchero nel sangue ed eliminare le voglie.
- Cerca sempre di consumare almeno un pasto al giorno che consiste in cibi rigorosamente crudi (cioè una grande insalata con una varietà di verdure, semi, germogli, avocado ecc …)
- La caffeina e lo zucchero dovrebbero essere completamente eliminati con l’eccezione del tè verde e se un dolcificante è assolutamente necessario, utilizzare Stevia. I dolcificanti chimici possono innescare una fluttuazione di zucchero nel sangue nel corpo come fa lo zucchero normale e possono ostacolare gli sforzi di perdita di peso. Nei momenti di debolezza concediti un po ‘di cioccolato fondente biologico (55-70% di cacao) ricco di antiossidanti.
- Succhi di verdura su base giornaliera sono un ottimo modo per ottenere l’abbondanza di verdure di cui abbiamo regolarmente bisogno, aumentando così i minerali e alcalinizzando il corpo per una salute radiosa.
- Le verdure di mare e le alghe (come alghe, nori, wakame) sono anche molto ricche di minerali, migliorando così la pelle e le unghie dei capelli. Il contenuto di iodio stimolerà in modo sicuro il metabolismo e aumenterà la tiroide.
- Consumare cibi integrali e non trasformati biologici quando possibile. Gli additivi alimentari, i pesticidi, i cibi raffinati e chimicamente sono estranei al corpo e stressano inutilmente i processi di disintossicazione del fegato
- Fai uno sforzo consapevole per eliminare la maggior parte, se non tutti, i cereali dalla dieta diversi dai cereali e dal pane (ad esempio il pane Essene / Manna). I cereali e in particolare i prodotti a base di farina sono difficili da digerire per la maggior parte delle persone a meno che non siano germogliati poiché contengono anti-nutrienti chiamati fitati che legano i minerali e ne impediscono l’assorbimento. Se non possono essere evitati, dovrebbero essere consumati solo chicchi non di grano come riso integrale, quinoa, amaranto, teff, farro e grano saraceno (in realtà non un chicco di grano ma della famiglia del rabarbaro).
- Anche i prodotti lattiero-caseari dovrebbero essere completamente eliminati, ad eccezione del semplice yogurt biologico e / o del kefir. Ricotta leggera e formaggi a latte crudo possono essere utilizzati in assenza di sensibilità lattiero-casearia apparente. I prodotti lattiero-caseari pastorizzati non sono la fonte ideale di calcio a cui siamo stati portati a credere. Alimenti come semi di sesamo, mandorle e verdure a foglia verde sono molto più biodisponibili per il corpo.
- Assicurati che ci sia un’alta porzione di grassi sani (come olio d’oliva o olio di cocco non raffinato per soffriggere e soffriggere) nella tua dieta per aiutare a combattere l’infiammazione, bilanciare gli ormoni e accelerare il metabolismo.
- Mangia pesce d’acqua incontaminata (aringhe, sardine e salmone del Pacifico, merluzzo bianco, eglefino) almeno un paio di volte a settimana. Sono fonti ideali di acidi grassi Omega 3 di cui i nostri corpi hanno bisogno per l’equilibrio ormonale, il colesterolo buono, per accelerare il metabolismo, aiutare la pelle a rimanere liscia e molte altre cose buone.
- Fai uno spuntino con semi di lino appena macinati, semi di canapa, semi di girasole, semi di zucca e noci. Sono fonti ottimali di acidi grassi Omega 3 e Omega 6 e di altri nutrienti benefici.+
- Assicurati di assumere integratori. Il giusto programma di integratori ti aiuterà a migliorare la tua salute “integrando” la dieta dove è necessaria. Viviamo in un mondo inquinato e sopportiamo uno stile di vita ad alto stress. I giusti antiossidanti, fitonutrienti e nutraceutici faranno molto per migliorare la salute e prevenire l’invecchiamento accelerato.
- Pubblicato il Alimentazione mindfulness, Blog, Un sano stile di vita
L’energia della Luna nei giorni dell’Ariete
L’energia della luna nei giorni dell’ariete ha un influsso sul capo, sugli occhi e sul naso.
La regola fondamentale è questa: ciò che si fa di bene per il capo, gli occhi e la zona nasale ha effetti doppiamente positivi, preventivi e salutari dal secondo al terzo giorno dell’Ariete.
Il fatto che nei giorni dell’Ariete si sia soggetti più spesso a mal di testa ed emicranie si deve all’energia piuttosto concentrata verso il capo; tutto ciò è dovuto all’impazienza, caratteristica specifica del segno zodiacale dell’Ariete, portato a cercare di risolvere nel più breve tempo possibile i problemi che deve affrontare quotidianamente.
Gli esercizi da fare in questi giorni sono tre:
il primo esercizio: stringete con la mano destra la radice del naso o poco più sopra , sfregate e massaggiate questa regione dolcemente finché vi risulta gradevole. Inframezzate una breve pausa e cercate di sentire quale effetto produce questa tecnica elementare. Durante l’esercizio respirate lentamente e regolarmente.
Il secondo esercizio è molto semplice. Stringete le orecchie, non il lobo o la parte superiore, una via di mezzo. Tirate ora con prudenza le orecchie diagonalmente all’indietro, come se voleste spalancarle o allargarle.
L’esercizio è stato effettuato correttamente quando si avverte una piacevole sensazione di calore che invade le orecchie. Oppure quando vi accorgete che il vostro udito è diventato più acuto.
Questo esercizio può essere perfezionato massaggiando l’orecchio dal basso in alto. Come avviene per i piedi, l’orecchio è in stretta correlazione con tutti gli altri organi e parti del corpo, che quindi, possono essere stimolati attraverso tale massaggio.
Il terzo esercizio consiste nel fare qualcosa di buono per i vostri occhi: roteateli! Iniziate in senso orario, molto lentamente . Sette volte in senso orario e sette volte in senso antiorario. Nei giorni dell’ariete la ginnastica oculare giova soprattutto a chi porta gli occhiali, perché l’impiego di questi rende l’occhio pigro.
Al termine dell’esercizio sfregatevi le mani energeticamente come per congratularvi per un buon affare e continuate fino a che si saranno riscaldate. Mantenetele poi perpendicolarmente davanti al volto rivolte verso l’alto e premete la parte sporgente dei palmi contro gli occhi chiusi, con le punte delle dita presso l’attaccatura dei capelli.