WASH INTESTINALE IN 3 SETTIMANE CON LA MEDICINA SPAGYRICA.
Tra tutte le tecniche, il lavaggio dell’intestino è particolarmente benefico ed efficace. Contrariamente a quello che si potrebbe immaginare, è una pratica semplice, relativamente breve e alla portata di tutti, in completa autonomia.
Se anche la scienza non avesse recentemente appurato la profonda connessione tra intestino, sistema immunitario e sistema psico-neuro-endocrino, risulta ben intuitivo come quest’organo del nostro corpo sia una delle sedi principali dove avvengono gli scambi metabolici vitali di assimilazione dei nutrienti e di drenaggio delle tossine. Infatti, ospita circa il 70 % delle cellule immunitarie del corpo, ecco perché rappresenta a tutti gli effetti una delle nostre più importanti barriere immunitarie.
Oltretutto, è un organo molto esteso: il tubo srotolato è lungo circa 5/7 metri e in termini di superficie distesa occupa ben 250 m2 (circa un campo da tennis).
Altra evidenza rilevante è quella della flora batterica, un insieme di microorganismi che risiedono nell’intestino e che, se mantenuti in equilibrio, difendono l’organismo e tengono a bada gli agenti patogeni.
Dunque agevolare periodicamente il processo naturale di espulsione a carico dell’intestino è un modo per rendere più efficace ed efficiente la sua capacità di gestire i nutrienti e di mantenerci vitali e in salute.
Oltre a rappresentare una pratica di disintossicazione benefica e rigenerante, la pulizia dell’intestino potrebbe rivelarsi un ausilio molto utile in caso di addome gonfio, stitichezza, diarrea, mal di testa, dermatiti, alito pesante.
La sostanza che nel corso degli anni si è rivelata più adatta per eliminare le sostanze tossiche nell’intestino è l’acido lattico. Però esso risulta di difficile somministrazione, perché se ingerito viene assorbito ancora prima di poter agire. Appunto per ciò è
necessario assumere, non l’acido lattico, ma bensì i batteri (fermenti lattici probiotici) che attraversino intatti lo stomaco, per poi produrre acido lattico nell’intestino crasso.
Si desume che uno squilibrio della flora batterica tra batteri buoni e cattivi, a favore dei secondi, è quindi, alla base di molte patologie e problemi di salute.
In particolare, è evidente come le persone che soffrono di stipsi abituale o occasionale siano le più esposte ad uno stato di intossicazione.
Questo problema può essere ovviato con il metodo spagyrico che prevede un protocollo di tre settimane nelle quali vengono assunti dei prodotti fitoterapici in capsule da ingerire. Questo protocollo viene applicato anche a chi soffre di:
INTOLLERANZA AL GLUTINE
CANDIDOSI INTESTINALE
INFEZIONI BATTERICHE INTESTINALI
GASTRITI
REFLUSSO
ACIDITA’ DI STOMACO
GONFIORE ADDOMINALE
METEORISMO
COLON IRRITABILE
DURANTE UNA TERAPIA ANTIBIOTICA
DOPO LA CURA ANTIBIOTICA.
- Pubblicato il Blog, Fitoterapia, medicina spagirica, Un sano stile di vita
UNA RIVOLUZIONE IN FITOTERAPIA CON LA MEDICINA SPAGYRICA
La medicina spagirica è nata nel 1493 ad opera di Paracelso, il medico alchimista e astrologo svizzero fra i più noti del passato. Il termine, Spagyria, deriva dal greco e indica nel suo etimo l’essenza del metodo : spao (separare) più ageiro (unire).
Il procedimento spagirico prevede l’estrazione delle molteplici frazioni di una pianta (oli essenziali, principi attivi, sali), la loro separata elaborazione e purificazione ed infine il loro ricongiungimento in formule concentrate e potenziate.
Paracelso infatti applicò i principi dell’Alchimia alla preparazione di estratti ricavati dal regno vegetale. La caratteristica dei rimedi spagirici è quella di riunione i tre principi sopracitati dell’Alchimia:
– il Mercurio nei vegetali è rappresentato dall’alcol etilico, dato a sua volta dall’unione di fuoco e acqua;
– lo Zolfo è rappresentato dagli oli essenziali della pianta e dal loro principio attivo;
– il Sale è il corpo delle piante.
La Spagyria si basa sull’idea che nell’uomo le forze dense e sottili sono in perfetto equilibrio e che la malattia interviene quando questo equilibrio si spezza. La malattia dipende, dunque, da squilibri energetici che, a lungo andare, si manifestano anche sul piano fisico.
E’ idealmente, un ponte fra fitoterapia e omeopatia, con la quale condivide la dimensione energetica del rimedio, anche se differisce per metodo di preparazione. Il rimedio spagyrico agisce permettendo alla persona che lo assume di evolversi mentalmente per capire la vera causa della propria malattia. Passaggio, questo, che è fondamentale nel processo di guarigione.
Il centro in cui le piante vengono prodotte è la Serra (tappa fondamentale dell’intero processo produttivo). Nella Serra la pianta non è sottoposta ad alcun stress estrattivo, ma rilascia i propri principi attivi tranquillamente, grazie all’energia e la forza del Sole e della Luna che creano condizioni ottimali e naturali per l’estrazione e a condizioni di temperatura ed umidità costantemente controllate.
Per la preparazione dei prodotti spagyrici le piante, rigorosamente selezionate, vengono poste a macerare in una soluzione di vino rosso ed alcool etilico spagyrico.
Perché il vino rosso? Perché oltre ad avere un alto contenuto di principi attivi e numerose proprietà benefiche note sin dall’antica civiltà egizia, migliora la biodisponibilità dei fitocomplessi e favorisce una loro più completa attività.
Il residuo solido della pianta viene torchiato ed essiccato al sole. Successivamente viene incenerito, un procedimento che richiede parecchio tempo, e che prende il nome di calcinazione, e che permette di ottenere un composto bianco uniforme. La cenere bianca che rimane viene aggiunta alla tintura. Il contenitore con la tintura e la cenere va poi esposto al sole e alla luna per 28 giorni: durante questo periodo i sali solubili della cenere verranno disciolti e incorporati nella tintura, che diventa in questo modo molto più potente ed efficace.
I rimedi spagirici sono molto semplici da usare, il procedimento è lo stesso delle tinture madri o dei gemmoderivati. Cambiano però le dosi di assunzione: in genere bastano 2-5 gocce, a seconda del trattamento. In acuto si può arrivare anche a 7 gocce.
Si possono mescolare a poca acqua, prese 2-3 volte al giorno, lontano dai pasti.
I rimedi spagirici sono molto semplici da usare, il procedimento è lo stesso delle tinture madri o dei gemmoderivati.
Cambiano però le dosi di assunzione: in genere bastano 2-5 gocce, a seconda del trattamento. In acuto si può arrivare anche a 7 gocce.
Si possono mescolare a poca acqua, prese 2-3 volte al giorno, lontano dai pasti.
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